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Storia della devozione alla Santissima Vergine Maria del Monte Carmelo

   Il monte Carmelo, in aramaico “Karmel” “giardino, paradiso di Dio”, è un rilievo montuoso calcareo alto 528 metri che si trova nella sezione nord-occidentale di Israele, nell’Alta Galilea. Si estende da SE a NW tra la piana di Esdraelon e quella di Sharon giungendo fino al mar Mediterraneo e articolando la costa nell’omonimo capo ai piedi del quale sorge la città di Haifa. Possiede una vegetazione bella e rigogliosa. E’ ricoperto di boschi, uliveti, vigneti. E’ citato più volte nell’Antico Testamento, in connessione con la vita del profeta Elia (I Re 18,19 ss) e di Eliseo (II Re 2,25), rispettato, per questo motivo, dagli israeliti, dai cristiani, e da musulmani.  Al monte Carmelo è legato l’Ordine dei carmelitani. Fin dal tempo dei Filistei il monte Carmelo fu luogo di sosta di asceti. Dopo la morte di Gesù su questo monte si ritirarono alcuni cristiani per attuare i suggerimenti evangelici.

 

   Nel Primo Libro dei Re dell’Antico Testamento si legge che Elia, in difesa della purezza della fede nel Dio unico, vinse il confronto contro i sacerdoti del dio Baal lì sul Monte Carmelo dove dopo li uccise tutti. Subito dopo il libro sacro ci racconta che Elia, restando sul monte Carmelo, ebbe la visione di una piccola nube, come la mano di un uomo che saliva dal mare al cielo quale segno di pioggia abbondante. la tradizione cristiana interpretò questa visione come la Vergine Maria che, come una piccola nube, si alzava dal mare (segno del male perché acqua salata non potabile e forza incontrollabile e distruttiva) verso il cielo portando la pioggia e salvando Israele dalla siccità (dalla malvagità del mondo Dio fa sorgere un segno di salvezza per tutti; l'acqua che viene dal cielo è seno di benedizione perché è dolce, innaffia, porta vita: Gesù è la più grande benedizione venuta a noi dal cielo attraverso la Vergine Maria). Nell'era cristiana poi si stabilirono al Monte Carmelo alcune comunità monastiche cristiane. La Tradizione racconta che già prima del Cristianesimo sul monte Carmelo si ritirarono gli eremiti vicino alla fontana del profeta Elia.

(per sapere di più sull'origine dell'ordine carmelitano)

    La tradizione ci fa sapere pure che molti eremiti, devoti alla Vergine, si diffusero prima in Palestina e, successivamente, in Egitto ed in tutto l’Oriente. Alcuni eremiti sul monte Carmelo, vicino alla fontana di Elia, edificarono il primo Tempio dedicato alla Vergine che, per questo motivo, si chiamò Madonna del Carmelo o del Carmine. Questo gruppo di eremiti prese il nome di “Fratelli della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo”. Il monte Carmelo acquisì, in tal modo, i suoi due elementi caratterizzanti: il riferimento ad Elia ed il legame alla Vergine Maria. Iniziò così il culto a Maria, “amata da Dio”, il più bel fiore del giardino di Dio, la “Stella Polare”, la “Stella Maris” del popolo cristiano.

   Agli inizi del sec. XII giunsero alcuni pellegrini occidentali, probabilmente al seguito delle ultime crociate del secolo che, continuando il culto mariano, si riunirono in un Ordine religioso, infatti, questi chiesero al patriarca di Gerusalemme Alberto Avogadro, residente in San Giovanni d’Acri, una regola, una “forma di vita” per la comunità, nella quale si definisca l’ideale carmelitano come “vivere nell’ossequio di Gesù Cristo, servendolo fedelmente con cuore puro e buona coscienza”.

   L'Ordine viene fondato in onore della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo, alla quale questi monaci si professavano particolarmente legati e, quindi, l’Ordine non ebbe un vero e proprio fondatore, anche se considera il profeta Elia il suo patriarca. Il patriarca di Gerusalemme Sant’Alberto Avogadro (1206-1214), originario dell’Italia, dettò la “Regola di vita” dell’Ordine Carmelitano. Veglie, digiuni, astinenze, pratica della povertà e del silenzio furono i principi dominanti della “Regola di vita”. Essa fu approvata da papa Onorio III con la bolla “Ut vivendi normam” il 30 gennaio del 1226. La mitigazione della Regola e i suoi adattamenti alle nuove esigenze della vita religiosa volute da Innocenzo IV nel 1247, segna il passaggio dalle origini eremitiche dell’Ordine del Carmelo alla forma di vita mendicante, e così lo stesso papa garantì all’Ordine la particolare protezione da parte della Santa Sede. Una conferma più solenne dell’Ordine Carmelitano fu data nel 1273 con il Concilio di Lione che aboliva tutte le nuove Congregazioni facendo rimanere in vita solo i Domenicani, i Francescani, i Carmelitani e gli Agostiniani.

    Poco prima del 1240,  sotto la pressione delle scimitarre dei  maomettani, gli eremiti del monte Carmelo furono costretti ad emigrare in Europa. Il loro primo monastero trovò dimora a Messina, in località Ritiro. Altri monasteri sono stati edificati a Marsiglia nel 1238, a Kent nel 1242, a Pisa nel 1249, a Parigi nel 1254 diffondendo il culto di Colei a cui “è stata data la gloria del Libano, lo splendore del Carmelo e di Saron” (Is 35,2).

   Il 16 luglio del 1251 la Vergine Maria, circondata dagli angeli e con il Bambino in braccio, apparve a San Simon Stock, il primo Padre Generale dell’Ordine inglese, al quale consegnò lo “Scapolare” dicendogli: “Prendi, o figlio dilettissimo, questo Scapolare del tuo Ordine, segno distintivo della mia Confraternita. Ecco un segno di salute, di salvezza nei pericoli, di alleanza e di pace con voi in sempiterno. Chi morrà vestito di questo abito, non soffrirà il fuoco eterno”.

   Detto questo, la Vergine Maria scomparve in un profumo di Cielo lasciando nelle mani di Simon Stock il pegno della Sua Prima “Grande Promessa”. La Madonna, dunque, con la Sua rivelazione ha voluto dire che chiunque indosserà e porterà questo Scapolare, la divisa carme­litana, non solo sarà salvato eternamente, ma sarà anche difeso in vita dai pericoli. Lo scapolare consiste nella promessa della salvezza dall’inferno per coloro che lo indossano devotamente e la sollecita liberazione dalle pene del Purgatorio il sabato seguente alla loro morte.

    Lo “Scapolare” detto anche “Abitino”, rappresenta una forma simbolica di “rivestimento” che richiama la veste dei carmelitani, l’affidamento alla Vergine per vivere sotto la sua protezione e in comunione con Maria e con i Suoi fedeli.

    Fu San Simon Stock, dunque, a diffondere il culto per la Madonna del Carmelo. Compose per Lei il “Flos Carmeli” “Fiore del Carmelo”, una delle preghiere più importanti e famose dedicate alla Madonna del Monte del Carmelo:

Flos Carmeli, vitis florigera, splendor coeli, Virgo puerpera, singularis.

Mater mitis, sed viri nescia, carmelitis esto propitia, stella maris.

Radix Iesse, germinans flosculum, hic adesse me tibi servulum patiaris.

Inter spinas quae crescis lilium, serva puras mentes fragilium, tutelaris!

Armatura fortis pugnantium, furunt bella tende praesidium scapularislo

Per incerta prudens consilium, per adversa iuge solatium largiaris.

Mater dulcis, Carmeli domina, plebem tuam reple laetitia qua bearis.

Paradisi clavis et ianua, fac nos duci quo, Mater, coron

Fior del Carmelo, vite fiorita, splendore del cielo, tu solamente sei vergine e madre.

Madre mite, pura nel cuore, ai figli tuoi sii propizia, stella del mare.

Ceppo di Jesse, che produce il fiore, a noi concedi di rimanere con te per sempre.

Giglio cresciuto tra alte spine, conserva pure le menti fragili e dona aiuto.

Forte armatura dei combattenti, la guerra infuria, poni a difesa lo scapolare.

Nell’incertezza dacci consiglio, nella sventura, dal cielo impetra consolazione.

Madre e Signora del tuo Carmelo, di quella gioia che ti rapisce sazia i cuori.

O chiave e porta del Paradiso, fa’ che giungiamo dove di gloria sei coronata. Amen.

   Un secolo dopo l’apparizione a San Simone Stock la Beata Vergine del Carmine apparve al Pontefice Giovanni XXII e, dopo avergli raccomandato l’Ordine del Carmelo, gli promise di liberare i suoi confratelli dalle fiamme del Purgatorio il sabato successivo alla loro morte.

    Questa seconda promessa della Vergine porta il nome di “Privilegio Sabatino” che ha origine dalla Bolla Sabatina dello stesso Pontefice Giovanni XXII e datata il 3 marzo del 1322 ad Avignone.

  Per usufruire della Grande Promessa fatta a San Simon Stock, bisogna ricevere lo Scapolare da un sacerdote, portarlo sempre addosso devotamente e iscriversi alla Confraternita. Per usufruire del Privilegio Sabatino bisogna osservare la castità del proprio stato e recitare alcune preghiere assieme al sacerdote nell’atto di consegnare e di ricevere lo Scapolare.

Maria dona lo scapolare
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